Nel 2019 la spesa relativa ai consumi domestici di yogurt è rimasta sostanzialmentestabile con un incremento a valore dello 0,4%. Nei due anni precedenti gli acquisti avevano fatto registrare una leggera flessione a valore (inferiore all'I%), indice di un mercato in fase di maturità. Lo scorso anno i segmenti con il trend più positivo erano stati lo yogurt da bere e bicomparto, oltre al solito yogurt greco cresciuto del 7% rispetto al 2018, per un valore che nel retail ha sfiorato i 190 milioni di euro. Il 2020 ha presentato uno scenario fortemente influenzato dall'emergenza Coronavirus. Soprattutto nelle prime settimane del lock-down si è evidenziata una tendenza all'approvvigionamento di prodotti conservabili (pasta, riso, conserve di pesce, conserve di pomodoro ecc.) in funzione stoccaggio. L'esigenza di compiere meno atti d'acquisto ha dirottato le scelte dai prodotti freschi a prodotti più conservabili. Un fenomeno che ha riguardato anche quelli lattiero-caseari, per esempio con l'orientamento verso formaggi stagionati o industriali rispetto ai freschi con minor shelf life.Anche se non ai livelli di altre categorie, nel complesso gli acquisti domestici di prodotti lattiero-caseari sono cresciuti nel primo trimestre 2020 del 7,6% a valore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo yogurt si è sostanzialmente allineato su questo valore con un incremento del 6,6%.
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