Il neutralismo di Victor Bourgeois

摘要

Di solito, le novità arrivano più tardi in provincia, dove viceversa le tradizioni restano vive più a lungo. Nel Novecento, però, quest'ordine venne sovvertito e Victor Bourgeois trovò il modo di realizzare un esempio di Cité Moderne (1922-1925) a Bruxelles, prima di Le Corbusier a Pessac. Enfantprodìge dell'architettura moderna, Bourgeois ha bruciato ogni tappa. Compagno di studi di René Magritte, prima dei 30 anni, nel 1927 è invitato al Weissenhof di Stoccarda e rappresenta il Belgio al primo CIAM di La Sarraz dell'anno dopo. Un aiuto fondamentale per lui è il fratello cineasta Pierre, condirettore della rivista interdisciplinare d'avanguardia più continua e regolare del Movimento Moderno, 7Arts, addirittura settimanale, uscita fra il 1922 e il 1928. Il riferimento del titolo era al pensiero di un eccentrico filosofo italiano, Ricciotto Canudo, che aveva definito il cinema "la settima arte" ritenendolo il mezzo più adatto a cambiare tutte le altre arti, aiutandole a penetrare nella vita quotidiana delle masse. Vi collabora anche il pittore Pierre-Louis Flouquet e in pochi anni la rivista diviene un punto d'incontro fra le culture nordeuropee e quelle meridionali: "L'art n'est ni une fumisterie, ni un eulte: l'art est une invention organisée" ("L'arte non è né fumo negli occhi né un culto: l'arte è un'invenzione organizzata"). Ora un grande volume, frutto di oltre dieci anni di studi, offre nuovi materiali e interpretazioni: Iwan Strauven, Victor Bourgeois 1897-1962. Modernity, Tradition & Neutrality (nai010 publishers, 2021). L'entusiasmo modernista di Bourgeois non era opposto alla tradizione, il suo itinerario è affine a quello generale del rappel à l'ordre "dal cubismo al classicismo".